L’utilizzo prolungato dello smartphone non è privo di potenziali pericoli per la nostra salute. Uno, in particolare, molto comune tra la popolazione potrebbe acuirsi
Ormai è un dato di fatto. Un parte molto cospicua della popolazione italiana utilizza lo smartphone in modo quasi compulsivo per gran parte della giornata. Le statistiche, a riguardo, sono allarmanti. Studi recenti riferiscono che un adulto trascorre circa tre ore al giorno con il suo dispositivo mobile, un lasso temporale che raddoppia se il campione statistico si riferisce agli adolescenti o ai giovani adulti.
Utilizziamo lo smartphone (o il tablet) per gli scopi più molteplici al punto che la semplice navigazione sul web non è più quello principale. Giochi, social network, piattaforme streaming, applicazioni di ogni tipo occupano ormai molte ore del nostro tempo libero e non solo senza quasi rendercene conto.
L’uso capillare e continuo dello smartphone rappresenta un potenziale pericolo per la nostra salute, in particolare per gli occhi, l’organo che più di tutti viene sottoposto allo stress davanti allo schermo. L’esposizione prolungata, in particolare, può causare difficoltà visive da accomodazione con la difficoltà a mettere bene a fuoco da una distanza all’altra oppure ipersensibilità alla luce, secchezza oculare e bruciore.
Attenzione allo smartphone, può acuire un difetto visivo
In genere, quella appena elencati sono tutti disturbi transitori che tuttavia possono diventare più persistenti. Tra di essi può rientrare anche quello dello miodesopsie, conosciuto anche in termini non medici come il disturbo delle mosche volanti. Si tratta di un difetto visivo assai diffuso tra la popolazione italiana che non rappresenta necessariamente una patologia oculare.
Sarà capitato a tantissimi di veder passare davanti ai propri occhio delle ombre fluttuanti di diversa forma e dimensione (puntini, filamenti, ragnatele) quando si fissa uno sfondo chiaro o particolarmente luminoso. Ebbene le ombre che vediamo intralciare il nostro campo visivo sono i cosiddetti corpi mobili vitreali che si generano per il degradamento fisiologico del vitreo ovvero la componente gelatinosa presente all’interno dell’occhio.
La degenerazione del vitreo può iniziare dalla giovane età e acuirsi in caso di patologie oculari come la miopia. Ebbene, a favorirla può essere anche l’esposizione prolungata a fonti di luce intense come quelle emanate degli schermi degli smartphone. E’ quanto emerso durante il recente Floretina Icoor 2024 cui hanno partecipato alcuni dei massimi esperti internazionali di oculistica. In particolare ad essere dannosa è la cosiddetta luce blu di smartphone e tablet che sottopone gli occhi (anche quelli in buona salute) a uno stress troppo prolungato.
Se dunque iniziate a vedere questi strani filamenti, la causa può essere proprio questa. Attenzione poi a sottovalutarli. Il corpo vitreo, infatti, deteriorandosi eccessivamente può penetrare sotto la retina e provocare, nei casi più gravi, rotture e distacchi tali da rappresentare un’emergenza medica. Il consiglio, pertante, se notate le mosche volanti, specie in gran numero, è di sottoporvi a una visita oculistica di controllo.