Il mondo del calcio è sotto shock per ciò che è successo al giocatore, non si sa con certezza se è vivo oppure morto: club, tifosi e famiglia col fiato sospeso
Il calcio, spesso, può dare tantissime emozioni positive e rendere indimenticabile dei momenti che si spera non possano finire mai. Tuttavia, a volte possono verificarsi degli episodi che definire particolari è riduttivo, oltre che drammatici e pazzeschi. Ne sanno qualcosa in Colombia, quando Andres Escobar venne ucciso dopo una lite con i fratelli a capo de ‘Los Pepes’.
Forse è proprio questo episodio che viene in mente se si pensa a ciò che è successo in Ecuador. La dinamica, ovviamente, è ben diversa come anche il crimine commesso. Ma sorgono dei dubbi fortissimi su quel che è realmente accaduto dopo e le autorità si sono già mosse per capire al meglio come risolvere la situazione.
La situazione, nello specifico, riguarda Pedro Pablo Perlaza. Il difensore classe ’91 del Delfin, stando alle ultime notizie, è stato rapito domenica sera in un quartiere della costa di Esmeraldas, cittadina in cui è nato. La dinamica sarebbe quella di un film d’azione degno dei migliori film di questo genere di Hollywood, ma purtroppo è la cruda realtà.
Calcio sotto shock per Perlaza: vivo o morto?
Secondo le autorità, quattro uomini lo avrebbero bloccato e portato via a bordo di un auto per quello che si tratta di un vero e proprio sequestro per il terzino destro che in patria è molto noto. E da quel momento, non si hanno più sue notizie. In sostanza, nessuno sa se Perlaza è vivo o morto.
Le autorità ha già fatto sapere che ‘il caso è già nelle mani dell’Unità anti-sequestri ed estorsioni della polizia, che ha ricevuto una chiamata dalla famiglia di Perlaza’. Quella in cui si è verificata il sequestro del terzino ecuadoregno è una delle più pericoloso del Paese e il Governo ha messo in atto una guerra contro i narcos.
Il timore principale, infatti, è che il sequestro Perlaza sia stato organizzato proprio dai narcos. Non è ancora chiaro chi ci sia dietro, ma è chiaro che in un momento socialmente così delicato e la situazione tesa in Ecuador, qualche pensiero nei confronti di narcotrafficanti – storicamente sempre molto ‘legati’ al calcio – ci possa essere. La famiglia di Perlaza spera che il tutto possa risolversi al più presto.