Squalifica per Jannik Sinner, l’annuncio non lascia più dubbi e può portare una stangata a tutto il tennis italiano oltre che al numero 1 del ranking ATP
Jannik Sinner sta vivendo un periodo d’oro con la vittoria delle stradominate ATP Finals e della Coppa Davis con la Nazionale italiana, seconda edizione consecutiva. Questo porta l’Italia a essere un Paese centrale per il tennis internazionale, visto che il numero 1 del ranking ATP è italiano, le ATP Finals si disputeranno a Torino fino al 2030 e per i prossimi tre anni anche la Coppa Davis si giocherà in Italia.
A 23 anni si può già affermare che Sinner sia il tennista italiano migliore di tutti i tempi. Ben 18 tornei vinti di cui 2 Slam, ovvero l’Australian Open e gli US Open. Ovviamente, l’ideale è che riuscisse a vincere anche il Roland Garros e Wimbledon, che nella stagione appena conclusa sono andati a Carlos Alcaraz.
La straordinarietà di Sinner si vede anche dal fatto che ha giocato molto bene anche quando era nel bel mezzo del caso doping, che però non è ancora finito e potrebbe dare una grossa stangata. La WADA, infatti, probabilmente squalificherà il tennista numero 1 del ranking ATP, come rivelato dall’avvocato.
Tim Fuller, avvocato che in passato ha battuto la WADA, ha parlato ai microfoni di ‘Sunday Morning Herald’: “Penso che la decisione di non colpevolezza o negligenza verrà ribaltata in appello e quindi verrà imposta una sanzione al tennista. E’ un caso davvero particolare, la WADA ha accettato l’assunzione della sostanza come non intenzionale, ma allo stesso tempo sostiene che l’atleta abbia avuto un certo grado di colpa o negligenza per quanto sia accaduto”.
Insomma, sarebbe un duro colpo per Sinner se venisse squalificato proprio nel momento migliore della sua carriera in cui sta dominando in lungo e in largo tutti i tornei a cui partecipa. Inoltre, perdere tanti mesi di carriera potrebbe fargli perdere la vetta della classifica del ranking ATP.
Ma ovviamente è ancora presto per trarre conclusioni. Potrebbe anche essere che Sinner riceva una squalifica di pochi mesi che gli faccia saltare qualche torneo sul cemento e qualcun altro su terra battuta. Perdere, per fare un esempio, tre mesi non sarebbe un dramma ai fini della classifica. Resta la macchia anche se il tennista italiano non ha colpe su ciò che è successo.
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